DSA
DSA:
disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono compromissioni a livello neurobiologico di una serie di funzioni, che si manifestano con difficoltà persistenti negli apprendimenti, causando significativa interferenza con il rendimento scolastico, lavorativo e con le attività della vita quotidiana.
I DSA sono disturbi cronici che modificano la loro espressività nel tempo in relazione all’età e alle richieste ambientali, manifestandosi con caratteristiche diverse nel corso dell’età evolutiva e delle fasi di apprendimento scolastico.
Il termine “specifico” si riferisce al fatto che la compromissione funzionale riguarda soltanto specifici domini, senza compromettere il funzionamento intellettivo generale. Infatti, è un criterio di esclusione la presenza di un disturbo dello sviluppo intellettivo.
I DSA tutelati dalla legge italiana sono:
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La Dislessia (nell’ICD-10 è il codice nosografico F81.0 : «Disturbo specifico della lettura o dislessia») ossia il disturbo specifico della lettura, che interessa l’abilità di decodifica del testo scritto in termini di velocità e/o correttezza;
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La Disortografia (nell’ICD-10 è il codice nosografico F81.1: «Disturbo specifico della compitazione o disortografia») ossia il disturbo specifico della scrittura, che interessa il controllo ortografico;
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La Disgrafia, (nell’ICD-10 è il codice nosografico F81.8: «Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche») ossia il disturbo specifico della scrittura, che interessa la realizzazione grafica;
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La Discalculia, (nell’ICD-10 è il codice nosografico F81.2: «Disturbo specifico delle abilità aritmetiche o discalculia») ossia il disturbo specifico del calcolo e della cognizione numerica, che interessa l’elaborazione dei numeri, gli automatismi e le procedure del calcolo.
Quando vengono riscontrati più DSA, spesso viene utilizzato il codice F81.3 («Disturbo misto delle abilità scolastiche»), tuttavia l’Accordo Stato-Regioni del 2012, all’art. 3 comma 2, richiede che siano utilizzati i codici compresi nella categoria F81, con la dicitura esplicita del DSA in oggetto.
Anche il DSM-5 prevede che vengano specificati «tutti gli ambiti scolastici e le capacità che sono compromessi. Quado è compromesso più di un ambito, ciascuno di essi deve essere codificato singolarmente»
Nel DSM-5 (Manuale Statistico e Diagnostico dei disturbi mentali) sono incluse tra i DSA anche le difficoltà di comprensione dei testi letti in autonomia, la mancanza di chiarezza nell’espressione scritta e le difficoltà nel ragionamento matematico.
I DSA non sono dovuti a scarsa opportunità di istruzione, disabilità intellettive, a un trauma o a malattie cerebrali acquisite, né a deficit visivi o uditivi non corretti. Le difficoltà sono persistenti, quindi resistenti a interventi didattici mirati.
I DSA si manifestano fin dai primi anni scolastici con difficoltà nell’acquisizione della lettura, scrittura e/o calcolo. Tali difficoltà, che non dipendono da processi di maturazione, emergono al momento che lettura, scrittura e matematica vengono insegnate a scuola in maniera esplicita, ma potrebbero manifestarsi anche successivamente, quando l’alunno non riesce più a compensare le richieste dell’ambiente, per esempio a causa della velocità richiesta o dell’aumentato carico di lavoro.
Le disfunzioni neurobiologiche alla base dei disturbi interferiscono con il normale processo di acquisizione della lettura, della scrittura e del calcolo e si intrecciano con i fattori ambientali, cioè scuola, famiglia e contesto sociale, determinando il fenotipo del disturbo e un maggiore o minore disadattamento.
In Italia i DSA sono tutelati dalla L.170/2010 e dalla normativa sui Bisogni Educativi Speciali (BES). Hanno diritto a strumenti compensativi, misure dispensative e forme di verifica personalizzata.
I DSA sono una categoria dei BES (Bisogni Educativi Speciali) poiché fanno parte dei disturbi evolutivi specifici, determinano la comparsa di bisogni educativi speciali e richiedono attenzioni didattiche ed educative specifiche. Contrariamente agli altri disturbi evolutivi specifici (DSL, DCM, etc.), i DSA sono oggetto di una specifica legge (L.170/2010), di un conseguente decreto (D.M. 5669 del 12 luglio 2011) e allegate Linee guida, a tutela del diritto allo studio di alunni con tali disturbi.
Il DSM (Manuale Statistico e Diagnostico dei disturbi mentali) attesta che nei DSA “le abilità scolastiche colpite sono notevolmente e quantificabilmente al di sotto di quelle attese per l’età cronologica dell’individuo, e causano una significativa interferenza con il rendimento scolastico o lavorativo o con le attività della vita quotidiana come confermato da misurazione standardizzate somministrate individualmente dei risultati raggiunti e. da valutazioni cliniche complete”.
Proprio in considerazione del fatto che i DSA causano una “significativa interferenza con il rendimento scolastico o lavorativo o con le attività della vita quotidiana”, il nostro studio legale è riuscito ad ottenere, in tantissimi Tribunali di ogni parte e regione d’Italia, centinaia e centinaia di provvedimenti giudiziari di condanna dell’Inps a concedere l’indennità di frequenza in favore di minori con DSA.